E’ da diversi mesi che il CNRT-TPD ha più volte evidenziato come con il processo di refarming della banda 700Mhz e con il passaggio al DVB-T2, il settore televisivo locale è quello più vulnerabile e a rischio, con altre realtà editoriali prossime a chiudere i battenti, dopo la prima strage già avvenuta nel primo passaggio al DTT. Oggi, a conferma di tali preoccupazioni, anche altre associazioni lanciano l’allarme, soprattutto per la Campania. Si tratta di Consumerismo e Adiconsum Sardegna, che segnalano come le nuove disposizioni in tema di nuovo digitale terrestre di seconda generazione avranno ripercussioni non solo sulle famiglie, costrette a cambiare televisore, ma anche sulle tv private, molte delle quali potrebbero chiudere riducendo l’offerta a danno dei telespettatori. Le tv locali danno lavoro a circa 5.800 dipendenti in tutta Italia con un fatturato pari a circa 1,2 miliardi di euro all’anno. Non solo. L’emorragia di canali televisivi privati ridurrà il pluralismo radiotelevisivo, con evidenti danni per i consumatori e per l’intera collettività.